AIgeist 25 │👩🏾💻💻🏠 I nuovi lavori nell'AI parte 2: da remoto │Le figure professionali più pagate │ Data annotation, perfetto per gli smart worker │I portali di ricerca │Sondaggio: sì o no?
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Se ve lo siete perso leggete AIgeist 24 la prima puntata su lavoro e AI - ma in presenza - del 10 luglio
Il tema è - come si lavora da remoto con l’AI
La ricerca -recentissima- di Assolombarda e Università del Sacro Cuore sulle professioni del futuro nella Lombardia post-pandemica ci offre uno spaccato della realtà che non lascia spazio alle illusioni poiché evidenzia come l’AI interagisca sempre più con le competenze richieste. Il rapporto analizza il mercato del lavoro lombardo utilizzando come strumento principale gli annunci di lavoro postati sul web (gli OJA, Online Job Advertisements) focalizzandosi su alcuni aspetti specifici quali appunto il ruolo dell’intelligenza artificiale, la diffusione del lavoro a distanza e lo sviluppo delle competenze green. I dati evidenziano come il 40% delle OJA si riferisca a occupazioni, prevalentemente High Skill, professioni intellettuali e scientifiche, ovvero ingegneri, architetti, scienziati ma anche medici e professionisti della finanza, caratterizzate da un elevato grado di esposizione alla AI. Il 36% degli annunci si riferisce invece e professioni prevalentemente low skill. Un altro dato interessante è l’impatto delle competenze digitali sulle professioni che non riguarda più esclusivamente l’ambito scientifico. Anche i lavoratori nell’amministrazione e contabilità (contabili, cassieri, addetti alle buste paga) devono far fronte a un cambiamento verso skill digitali. Come pure i medici, e gli specialisti in scienze infermieristiche (caposala), non possono più ignorarle vista la rilevanza della componente gestionale dei dati nell’organizzazione sanitaria. Nemmeno le professioni tecniche a medio e basso livello (meccanici, carpentieri, elettricisti, conduttori) ne sono esenti proprio per la necessità crescente di interfacciarsi con macchine e strumenti in cui la componente analogica viene sostituita sempre più frequentemente da quella digitale (con bot o robot).
Sul tema del remote working il dato che emerge dall’analisi è che il 70% delle professioni intellettuali e scientifiche, che costituisce il 18.3% delle OJA postate in Lombardia nel 2023, è svolgibile da remoto anche se, ricorda Assolombarda citando lo studio dell’OECD, il livello ottimale di remote working, capace di bilanciare benefici e costi, è di 2-3 giorni a settimana.
Agenda:
Il rischio di perdere il lavoro per i freelance
Le professioni da remoto più richieste
Data annotation e tagging: i lavori per tutti
I portali di ricerca annunci
Sondaggio
Gli smart worker per primi a rischio bot
Il tema è caldissimo: quante professioni spariranno con l’avvento dell’AI e quante ne verranno create? Ci sarà un equilibrio o verremmo spazzati via da bot e robot? Chi perderà tutto? Secondo questo studio del 2023 aggiornato la scorsa settimana, Who Is AI Replacing? The Impact of Generative AI on Online Freelancing Platforms, un impatto negativo c’è già stato e riguarda i creatori di contenuti e i programmatori freelance. La domanda di queste professionalità è diminuita del 21%, seguita dai grafici (-17%). Allo stesso tempo, i lavori di elaborazione dati e scrittura online per addestrare modelli di intelligenza artificiale (vedi oltre), pagati spesso molto meno e più noiosi, sono in aumento.
I profili professionali più richiesti da remoto
Ma se alcuni lavori remoti, per loro natura molto fluidi e instabili, vedono già un calo, altri li rimpiazzano. Concentriamoci su quelli. FlexJobs, portale dedicato al mondo dei lavori flessibili, ha recentemente identificato i primi cinque lavori AI di più successo che si possono svolgere da casa propria. La paga parte da un minimo di $100.000 all'anno ma sono rivolti a chi ha esperienza nel settore dei dati o nella programmazione.
1- Ricercatore di modelli e prototipi AI, capace di inventare modelli per l’apprendimento automatico. Requisiti avere una conoscenza approfondita di matematica applicata, statistica computazionale, elaborazione del linguaggio naturale (NLP). Stipendio: da $ 160.029 a $ 195.130
2- Ingegnere AI, capace di sviluppare e addestrare gli algoritmi complessi che compongono le applicazioni di intelligenza artificiale utilizzate da aziende e privati per migliorare l'efficienza. Requisiti: sviluppo software, data science, programmazione, apprendimento automatico. Stipendio: da $ 102.311 a $ 137.828
3. Ingegnere di apprendimento automatico (ML), capace di programmare e sviluppare modelli di apprendimento automatico e gestire grandi set di dati. Requisiti: esperienza di programmazione con Python, Java e SQL, statistica, matematica. Stipendio: da $ 96.820 a $ 115.581
4. Esperto di elaborazione del linguaggio naturale (NLP), capace di addestrare app e dispositivi per leggere, comprendere e interpretare il linguaggio umano. Requisiti: linguistica computazionale, estrazione semantica, modellazione dei dati, linguaggi di programmazione. Stipendio: da $ 113.519 a $ 144.263
5. Data Scientist, organizza i dati per costruire futuri modelli e applicazioni di intelligenza artificiale. Requisiti: analisi dei dati, programmazione, statistica. Stipendio media: da $ 108.942 a $ 133.690.
Il lavoro AI da casa per eccellenza:
la data annotation
Ma se l’AI sta producendo interessanti lavori da remoto, esattamente come per la gestione dietro le quinte dei social media si stanno creando vere armate di “moderatori”. Nel mondo AI si chiamano “data annotator” e il loro lavoro è eseguire brevi task legati alla qualità dei dati che poi vengono utilizzati dai vari ChatGPT etc per migliorare la qualità delle proprie risposte. Nel seguente video un esempio di come i data annotator lavorano nel mondo medicale, ma è fatto talmente bene che può spiegare davvero a tutti di che lavoro si tratti.
Questo nuovo mercato del lavoro, tipicamente remoto, ha ormai dimensioni importanti, e si va sempre più specializzando – ed è proprio sui “verticali” che la mancanza di figure specializzate pesa.
Il magazine Time ha preso di petto il tema e ne parla in questo brillante articolo-inchiesta, dal significativo titolo: Lavoretto extra o truffa? Cosa dobbiamo sapere sul lavoro di data annotator.
Impariamo molte cose dall’articolo: per esempio che bisogna passare un test – normalmente della durata di 1-3 ore – per essere considerati qualificati per il lavoro; che sempre più si cercano specialisti e non generalisti; infine che in molte nazioni lo stipendio è più altro di qualunque forma di salario minimo. Certamente si tratta però di lavori noiosi e ripetitivi, poco o nulla protetti e a volte queste aziende di servizi falliscono o spariscono e non pagano i lavoratori. Un po’ come per il lavoro di rider, che alla fine riempie anch’esso l’”ultimo miglio” di qualcosa che non è ancora stato del tutto robotizzato (la consegna completamente automatica), anche qui siamo di fronte a figure essenziali per lo stesso business, ma pagate individualmente poco e a cui si richiede la massima flessibilità.
Certo c’è il rischio di trovarsi esposti a esercizi estremi o molto sgradevoli (come spiega questo altro articolo di Time sui lavoratori a 2 dollari all’ora in Kenya che miglioravano ChatGPT gestendo contenuti orribili).
➡️ Per saperne di più la risorsa è Data-workers.org una piattaforma, che si ispira all’inchiesta operaia di Karl Marx, dove lavoratori sfruttati insieme a una comunità di ricercatori, indagano il lato oscuro dell’industria AI al fine di migliorare le condizioni degli altresì detti “zombie workers”.✊
Intanto le aziende attive si moltiplicano (qui una rassegna) ed emergono i primi leader come Scale.ai e la sua divisione specializzata Remotetasks, l’indiana Automation AI e l’americana/turca Ango AI.
I portali di ricerca specializzati
Sui mega-portali come Linkedin e Indeed è ormai dal tempo del Covid che è in bella vista il pulsante “da remoto”, e come dicevamo nel numero scorso ora si stanno organizzando per aggiungere categorie e tassonomie lavorative (skill, nomi) del mondo AI. Ma nascono anche destinazioni specializzate. Eccone alcune:
Il nome dice tutto, la presentazione è accurata, semplice e veloce e le posizioni migliaia. Ottimo il dettaglio dei contenuti dei ruoli, con classificazioni fini e accurate.
Vi abbiamo già preparato il link diretto per chi vuole lavorare nell’AI dall’Italia ma 100% da remoto, e sono segnalate 160 posizioni, per lo più tech ma ci sono anche lavori di tipo commerciale e nel project management.
Contiene anche lavori in presenza, ma è molto specializzato in AI quindi conviene fare un clic in più sulla casella Regions/Remote, scegliere remote e via. Richiede registrazione per gli stipendi sopra i 120K dollari.
Anche qui l’indirizzo è tutto, e ci siamo anche candidati – bisogna compilare un breve questionario dove chiedono le lingue gestite, specializzazioni etc. Nessun lavoro oggi per noi, ma non vuol dire che non ce ne siano per altri profili, o tra 2 giorni.
Interessante piattaforma per sottrarsi dalla concorrenza di indiani, africani etc sulla lingua inglese: qui sono listati progetti di data annotation in lingue europee, compreso ungherese, olandese e quant’altro. E c’è anche l’italiano, e clienti come Amazon e Cognizant.