AIgeist 55 │Come si scrive l’AI, e come scrive l’AI? │10 parole che dovete conoscere: sono i nuovi LOL e LMAO│Vibe coding, AI frugale, algoretica, red teaming e altre parole chiave del futuro
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Come si scrive l’AI, e come scrive l’AI?
AI e scrittura sono indissolubilmente legati, visto che l’uso dei vari GPT per scrivere, riscrivere, trascrivere e tradurre è endemico e pervasivo. In questo numero vi proponiamo 10 parole chiave non banali (per quelle come GPT, prompt eccetera potete facilmente riferirvi ai numeri passati di AIgeist, tutti a disposizione gratuitamente) che probabilmente diventeranno come i “LOL”, i “IMHO”, “FOMO” eccetera del mondo dei social media. Ognuna ci dà un angolo diverso di questo universo variegato e sfaccettato.
Ma c’è un altro elemento che introduciamo, ma ci riserviamo di approfondire in un futuro numero, e riguarda ancora la lingua: ChatGPT & compagni stanno riscrivendo la lingua in generale. Chi come noi usa ogni giorno per lavoro i tool sa riconoscere “a colpo d’occhio” un testo scritto dalla macchina, o almeno sbaglia di rado. Ma c’è chi questa cosa la fa di lavoro, per esempio i software che rilevano chi “bara” nel compito in classe e se lo fa scrivere da ChatGPT. Proprio uno di questi tool, GPTZero, sta scrivendo una sorta di “dizionario dell’AI”, isolando le parole e le espressioni che questi sistemi amano di più e usano molto frequentemente, ben più di noi umani. Si trova a questo link e sotto vi mettiamo la top 5 delle espressioni, diremo dei tic linguistici, più amati⬇️. Nell’ultima colonna quanto più di frequente usano le espressioni risetto agli esseri umani. Chissà perché poi… ci torneremo.

Ma ora passiamo alle nostre parole chiave e al loro significato, il nostro microdizionario.
1. AI multimodale
L’AI multimodale è una modalità di lavoro dei sistemi di intelligenza artificiale che li mette in grado di elaborare e integrare dati provenienti da diverse modalità o media, come testo, immagini, audio e video. Utilizza modelli avanzati che combinano queste informazioni per comprendere e generare risposte più accurate e contestualizzate. Un esempio è GPT-4, che può interpretare immagini e testo insieme. L’architettura dei modelli multimodali sfrutta reti neurali avanzate e tecniche di deep learning particolarmente sofisticate. Tra le applicazioni più importanti c’è la diagnostica medica e i chatbot intelligenti, come quelli di cui parliamo nel precedente numero di AIgeist.
⏩Perché è importante: perché questi sistemi si avvicinano molto a come noi umani concepiamo la lettura del mondo e la conoscenza, pensiamo a quando guidiamo un’auto e leggiamo insieme le mappe, i cartelli stradali e segnali visivi e uditivi
2. Frugal AI
L’AI frugale è quella che punta a ridurre al minimo il consumo energetico e le capacità di calcolo necessarie, nonché i tempi di training, riflettendo tra l’altro le attuali preoccupazioni ambientali ma soprattutto portando l’AI in luoghi inaspettati, dagli smartphone ai droni, ai nuovi gadget. Per i nerd: utilizza tecniche come la quantizzazione e il pruning per rendere i modelli più compatti senza perdere troppo in accuratezza. Inoltre, consente una democratizzazione tecnologica, rendendo l’AI accessibile a più utenti. Si applica in settori come l’agricoltura di precisione, la sanità e l’IoT.
⏩Perché è importante: è cruciale perché riduce il divario digitale, permettendo l’adozione dell’AI in ambienti con risorse limitate.
3. Zero shot learning
Questa particolare tecnologia AI permette ai modelli di riconoscere concetti mai visti prima, trasferendo conoscenze da categorie note ad altre del tutto nuove. Usa descrizioni testuali o relazioni semantiche per generalizzare senza possedere dati specifici di riferimento, o training dedicati. Un esempio pratico: un chatbot può capire le domande su un prodotto appena lanciato senza essere stato addestrato su di esso, grazie unicamente alle informazioni presenti nella documentazione aziendale. Il ZSL riduce la necessità di dare in pasto ai motori dataset (insiemi di dati) accuratamente etichettati, accelerando così l’adattamento dell’AI.
⏩Perché è importante: è essenziale per applicazioni in lingue rare, nella cybersecurity (dove nuove minacce si creano in continuazione) e nel supporto clienti automatizzato.
4. Synthetic data
I Synthetic Data sono dati generati artificialmente, quindi inesistenti “in natura” da cui l’espressione “sintetici”, da modelli di AI. Vengono usati per addestrare algoritmi quando i dati reali sono scarsi, sensibili o costosi da ottenere. Un esempio pratico è la creazione di immagini mediche sintetiche per addestrare AI in diagnostica senza violare la privacy dei pazienti, o le simulazioni astronomiche. Questi dati possono migliorare l’accuratezza dei modelli e ridurre i bias.
⏩Perché è importante: sono cruciali per la privacy, la riduzione dei costi di raccolta e l’innovazione in settori come sanità, finanza e guida autonoma.
5. AI red teaming
Il red team ( o red force) ha origine nel campo militare ed è un gruppo indipendente che esegue un attacco a un’organizzazione per studiarne le debolezze, al fine di migliorare l’efficacia. Dalla strategia di tipo bellico si è passati a quella informatica: un red team è un gruppo di hacker buoni che pone sotto attacco un’infrastruttura digitale con tecniche da hacker cattivi per testare le falle del sistema. Nel contesto dell’intelligenza artificiale il red teaming riveste un ruolo cruciale per garantire la sicurezza, l’affidabilità e l’etica e lavora per individuare e correggere pregiudizi nei modelli di AI che potrebbero penalizzare gruppi specifici di persone, oppure per prevenire la fuga di dati sensibili e proteggere gli utenti da abusi e violazioni della privacy, ridurre il rischio che generino informazioni false o fuorvianti.
⏩Perché è importante: sono fondamentali per evitare danni economici, sociali ed etici legati al loro malfunzionamento o abuso
6. Vibe coding
Il vibe coding è un neologismo emerso il mese scorso. Nasce da un tweet dell’informatico Andrej Karpaty, (ex direttore dell’AI a Tesla, ed ex membro del team che ha creato OpenAI) e significa CIT: “la programmazione assistita che si fa quasi dimenticandosi che il codice esista. È possibile perché gli LLM stanno diventando troppo efficienti… Non è male per progetti usa e getta del fine settimana, ma è comunque abbastanza divertente. Sto realizzando un’applicazione web, ma non si tratta propriamente di scrivere codice: vedo cose, dico cose, eseguo cose e copio e incollo cose, e per lo più funziona”. In breve vuol dire programmare giochi o altro senza saperlo fare, con la sola assistenza dei bot. Per un video illuminante date un’occhiata a Finambolic 345.
⏩Perché è importante: c’è chi dice che sia una forma democratica di apprendimento e che potrebbe allargare sicuramente la platea di chi proverà a cimentarsi nella programmazione. Potrebbe poi influire sul ruolo dei veri programmatori. C’è già qualcuno che si definisce così: “Non sono più un ingegnere, ora sono una persona di prodotto”.
7. Black - White Box
L’intelligenza artificiale a scatola nera è un sistema in cui input e operazioni non sono visibili all’utente e giungono a conclusioni o decisioni senza fornire alcuna spiegazione su come sono state raggiunte. Una scatola nera, in senso generale, è infatti un sistema impenetrabile. Un esempio sono le reti neurali usate per approvazione di prestiti (i cui meccanismi interni, flussi di lavoro decisionali e dati immessi) che prendono decisioni che hanno un grande impatto sulla vita delle persone, ma senza fornire spiegazioni facilmente comprensibili. Questi modelli possono creare problemi relativi alla flessibilità (aggiornamento del modello in base alle esigenze), bias (risultati errati che potrebbero offendere o danneggiare alcuni gruppi di esseri umani), convalida dell’accuratezza (difficile convalidare o fidarsi dei risultati) e sicurezza (difetti sconosciuti rendono il modello suscettibile agli attacchi informatici). La White Box AI è viceversa un modello di intelligenza artificiale progettato per essere trasparente e interpretabile, come un albero decisionale. Questi modelli utilizzano algoritmi semplici che consentono agli utenti di comprendere facilmente il processo decisionale e identificare i fattori che influenzano i risultati finali.
⏩Perché è importante: capire la differenza tra Black Box AI e White Box AI è fondamentale per la trasparenza, la sicurezza, la fiducia, la conformità normativa e l’impatto etico delle decisioni prese dai sistemi di intelligenza artificiale soprattutto in ambito medico.
🔎 Come capire se un sistema è Black Box o White Box?
Fai queste domande:
✔️ Fornisce spiegazioni chiare e verificabili? (White Box)
✔️ Può mostrare quali fattori hanno influenzato la decisione? (White Box)
✔️ Un esperto umano può interpretare il suo ragionamento? (White Box)
❌ Restituisce solo un risultato senza spiegare il processo? (Black Box)
❌ Le decisioni sono difficili da comprendere anche per un esperto? (Black Box)
📌 In medicina, usare un modello White Box è spesso preferibile, perché aiuta i medici a verificare e convalidare la diagnosi, riducendo il rischio di errori.
8. Dialogueur ou agent de dialogue ou robot de dialogue
I francesi sono molto attenti alla protezione della loro lingua e cercano di evitare l’uso eccessivo di anglicismi, specialmente in ambito tecnologico. Per questo creano la loro versione autoctona dei comandi tech. Se i social media, per loro sono i réseaux sociaux i chatbot diventano dialoguer o agent o robot de dialogue. Il rischio secondo il governo francese molto attento al tema è che i cittadini di abituino a parlare inglese di default. A questo serve il compendio dei “50 termes clés de l’intelligence artificielle” che propone le soluzioni alternative nella lingua della diplomazia.
⏩Perché è importante: non tutti sanno che si trova proprio a Parigi la sede dell’ALT-EDIC il consorzio europeo per un’infrastruttura digitale che sostiene lo sviluppo delle tecnologie del linguaggio. La struttura consente di mettere in comune le risorse necessarie per sviluppare modelli linguistici di grandi dimensioni in modo più efficiente di quanto qualsiasi paese membro possa fare da solo. Qui si legge ad esempio che, grazie alle risorse europee, il Ministero degli Affari Digitali presentato il mese scorso, PLLuM una famiglia di modelli di intelligenza artificiale progettati per elaborare e generare testi in polacco.
9. Algoretica
Come riportato dall’Accademia della Crusca il termine “algoretica” -parola formata da algor, abbreviazione di algoritmo (insieme di regole per la risoluzione di un calcolo numerico e per estensione metodo o procedimento matematico per la risoluzione di un problema) e etica (complesso delle norme morali e di comportamento pubblico e privato proprie di un individuo o di un gruppo)- è stato utilizzato per la prima volta nel 2017 dal filosofo Luigi Lombardi Vallauri durante una conferenza intitolata Algoretica. Le due sfide cruciali nell’era tecnologica: bioetica, roboetica, tenutasi il 18 maggio 2017 a Firenze. Successivamente, nel 2018, il termine è stato ripreso e diffuso dal teologo Paolo Benanti (ne avevamo parlato in AIgeist 46) nel suo libro “Oracoli. Tra algoretica e algocrazia”. Benanti se ne è appropriato anche per il titolo della sua trasmissione tv ALGORETICA. Noi e l’intelligenza artificiale in onda su Tv2000.
⏩Perché è importante: è il nostro contributo al mondo dell’AI, teoretico e filosofico prima, di matrice cattolica ora.
10. IA-taliano
Prima o poi lo IAtaliano prenderà piede e forse non saremo più in grado di riconoscerlo anche senza trademark, come le immagini. La lingua italiana scritta da sistemi di Intelligenza artificiale generativa per ora è abbastanza riconoscibile. Fateci caso, se non indirizzata da prompt di finitura e poi lavorata a mano l’aiutino del bot si vede. A partire dall’uso delle maiuscole che ChatGPT mette sempre dopo il segno “:” e all’abuso degli elenchi puntati o numerati.
⏩Perché è importante: molti esperti di linguistica temono che i programmi di intelligenza artificiale generativa possano impoverire le forme di comunicazione. Eppure …in questo articolo de Il Foglio “Il linguaggio dell’AI riproduce solo l'impoverimento intellettuale in atto” un utile approfondimento da leggere.
BONUS!! EXTRA!!! Le 5 regole d'oro 🪙 di AIgeist per combattere pigrizia ed errori nell’uso della tecnologia
Soprattutto dopo una lettura come quella di questo numero, ci sentiamo di consigliarvi questi pochi principi di autodifesa. Ci siamo ispirati a questa fonte e abbiamo creato, con l’aiuto di ChatGPT e qui lo dichiariamo secondo l’ultimo punto del nostro manifesto ETICA, le cinque regole per un utilizzo dell’AI responsabile e consapevole, per mantenere diciamo così “una fase massa del cervello”.
La potete scaricare in PDF (sotto), stampare come un santino da mettere sulla scrivania, tenerlo come promemoria sul desktop o ignorarlo per vedere l’effetto che fa 🧠.