AIgeist 30 │Smartphone e AI, novità e scenari │ L'iPhone diventa più intelligente (con calma) │Android alla riscossa │Come aggiornare gratis quello che hai già in tasca │Uno sguardo al futuro
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Smartphone e AI, gli scenari
Se lo smartphone è già diventato un oggetto da cui è impossibile separarsi già ora, la nostra vita non solo digitale è ormai lì dentro, probabilmente lo sarà ancora di più con l’integrazione dell’AI. Lo prevedono gli scenari tratteggiati dalle maggiori società di consulenza globali anche se i numeri delle vendita variano molto. L’idea che i next-gen AI smartphones, si prendano quote di mercato sempre maggiori è data per scontata, anche per logiche banalmente commerciali: avendo bisogno di più potenza di calcolo devono essere dotati di processori più performanti a prezzi più alti. Risultato: il nuovo iPhone 16 Pro costerà 1239 euro e il modello Pro Max 1489 eurini (quelli basic). Detto questo secondo IDC i nuovi telefonini che diventeranno degli assistenti personali h24 in grado di organizzare la giornata lavorativa e personale che rappresentano il 15% delle vendite, supereranno presto questo soglia. Le ultime previsioni stimano che le spedizioni di smartphone GenAI cresceranno del 364% su base annua nel 2024, raggiungendo 234,2 milioni di unità, per poi crescere fino a 912 milioni nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 78,4% per il periodo 2023-2028.
Lo scenario di Morgan Stanley si focalizza invece sugli Edge AI, ovvero sulle tecnologie di intelligenza artificiale e hardware che eseguono operazioni direttamente sui dispositivi locali, come smartphone, wearable e automobili, senza fare ricorso al cloud. Secondo questa definizione il prossimo anno l’AI sarà responsabile di metà di tutti i dati aziendali creati mentre il mercato degli smartphone Edge crescerà del 4.4%.
Altri dati quelli anticipati sa Gartner secondo cui entro la fine del 2024 saranno venduti 240 milioni di smartphone GenAI e 54,5 milioni di PC AI cioè, per entrambi, il 22% del totale del mercato con un balzo significativo previsto nel 2027, quando tutto l’ecosistema sarà AI.
C’è più un dato infatti che supporta questa ipotesi e che sposta di almeno un paio di anni la curiosità verso “dispositivi superdotati” come spiega questo articolo della BBC “AI products like ChatGPT much hyped but not much used, study says”.
Da quando ChatGPT è stato rilasciato nel novembre 2022 ad oggi mediamente nel mondo gli utenti spendono circa 13 minuti del loro tempo interagendo con il bot rispetto alle 2 ore e mezzo circa di swipe sui social.
E magari quello a cui stiamo assistendo adesso è solo una fase di passaggio, come ha annunciato Deutsche Telekom al Mobile World Congress 2024, verso un mondo dove l’AI sostituirà tutte le app e sarà l’unica vera KILLER APPLICATION.
L'iPhone diventa più intelligente
È ufficiale: anche l’iPhone si trasformerà in AI-Phone, e vedrà una presenza più massiccia di un assistente digitale per semplificare e accelerare le attività quotidiane come scrittura mail, creazione e ritocco di foto e ricerca e con l’integrazione di ChatGpt, che si occuperà di prompt più complessi. Ma l’upgrade non avverrà subito e non su tutti i modelli. Ce lo dice il warning con *(asterisco) sulla pagina Apple Intelligence. L’AI sarà disponibile in beta da questo autunno su tutti i modelli di iPhone 16, iPhone 15 Pro, iPhone 15 Pro Max, iPad e Mac con M1 e successivi, con Siri e la lingua del dispositivo impostata sull'inglese americano, come parte di un aggiornamento di iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia come pure la già annunciata funzione Clean Up per migliorare le foto. Altri aggiornamenti, piattaforme e la disponibilità di altre lingue saranno disponibili nel 2025.
Nonostante il ceo Tim Cook durante l’evento abbia parlato di “novità che avranno un profondo impatto sulle nostre vite” non è detto che alle gente comune interessi granché, per ora. Secondo questo rapporto se le vendite del nuovo modello decolleranno non sarà affatto perché è più intelligente bensì perché i melafonini in possesso dei consumatori sono diventati così obsoleti da essere pressoché inutilizzabili. Le altre motivazioni che vedete in questo grafico sono: perché è stato rubato, smarrito o rotto (con una batteria che non regge più), per le nuove funzionalità in generale, (fotocamera, display o processore migliori), per gli sconti sull’usato e, in una percentuale residuale, per imitazione perché ce l’hanno colleghi, amici o familiari.
Ora vediamo quali sono le novità più importanti annunciate spiegate direttamente da Apple. Qui il video che le illustra in 5 minuti.
1. Assistenti di scrittura
Con i writing Tools, gli utenti possono perfezionare quello che scrivono correggendo e riassumendo il testo su Mail, Note, Pages e app di terze parti. Nelle app Note e Telefono, si possono registrare, trascrivere e riassumere gli audio. Quando una registrazione viene avviata durante una chiamata, i partecipanti vengono automaticamente avvisati e, una volta terminata Apple Intelligence genera anche un riepilogo con i punti chiave.
2. Genmoji
Il gadget di questa nuova serie 16 comprende la possibilità di creare attraverso un prompt degli emoji personalizzati.
3. Immagini
La funzione AI di Image Playground permetterà anche di creare immagini animate e personalizzate con pochi comandi scritti sia inventate, sia utilizzando i soggetti presenti nella vostra libreria di foto. Identificando i soggetti degli scatti può realizzare in tempo reale un video per ogni situazione digitando un comando: es. crea un video con tutti i compleanni di mia figlia, o le foto dove ho un colore di capelli diverso ecc…
4. Siri potenziato
Siri sarà rinnovata con un nuovo design che apparirà sui bordi dell’iPhone, pulsando mentre si parla, terrà memoria di tutte le vostre domande e organizzerà al meglio la vostra agenda cercando le risposte in tutte le app. Potrete anche scrivergli se non volete utilizzare il comando vocale.
5. TBD: ChatGPT
Quando sarà disponibile gli utenti potranno richiedere a Siri di inviare query a ChatGPT e quando il bot di OpenAI sarà integrato questo sarà attivo anche nelle Mail, Notes, Writing tools e altro, sempre mantenendo gli indirizzi IP oscurati e senza memorizzare le interazioni.
Android alla riscossa
Quando si parla di smartphone che usano Android come sistemi operativi parliamo essenzialmente di tutti i telefoni tranne gli iPhone, almeno in Europa. Abbiamo chiesto a ChatGPT (su prompt AIgeist) di estrarre da vari documenti quali caratteristiche hanno in comune questi prodotti in termini di funzionalità AI. Ecco la tabella:
Se siete interessati ai dettagli e alle classifiche vi segnaliamo senz’altro questo ottimo articolo di Techradar che mette in testa il Google Pixel 8 Pro (circa 750 euro, oggi peraltro “superato” dal 9 che supera i 1000 Euro e ha qualche piccola novità anche in campo AI). Il contendente più gettonato, inevitabilmente, è il Samsung Galaxy S24 (secondo questo articolo persino un po’ più performante) che va tra i 1000 e i 1500 Euro e ha fatto dell’AI un cavallo di battaglia (qui la sezione apposta del sito Samsung). Le funzionalità “girano” anche sulla generazione 22 e sui vari Flip, Fold etc di nuova generazione.
Poi c’è il mondo dei produttori cinesi, come Xiaomi, Honor, Oppo eccetera. A marzo nel celebre evento di Barcellona hanno presentato varie novità AI (qui un articolo sul tema) ma è soprattutto nel loro territorio, grazie anche ad app ad hoc e interconnessione con servizi di e-commerce eccetera, che scaricano a terra tutto il potenziale. Per chi fosse interessato, ecco un articolo tecnico su come a Pechino stanno costruendo il telefonino del futuro dal quale abbiamo tratto lo schema qui sotto👇.
Poi c’è chi cerca di “liberarsi” dalla relazione di ferro tra Android e la sua “madre” tecnologica, l’americana Google, e come Huawey sta sviluppando un suo sistema operativo, HarmonyOS, (Hongmeng OS in cinese) che contiene nativamente varie funzioni AI e la connessione con un proprio Large Language Model, chiamato Pangu e un suo chatbot “alla Siri”, di nome Celia. Il sistema ha già il 18% di market share in Cina, contro il 2% di Apple.
Come trasformare gratis quello che hai già in tasca
Ma se voleste tenere il buon vecchio “cassone”, o quasi, e semplicemente renderlo più AI-ready? Ci sono vari articoli utili sull’argomento (si è cimentato anche il New York Times), ma noi vorremmo farla anche più facile, come nel nostro motto, e darvi pochi consigli essenziali:
1. Se non è sulla prima o seconda schermata non la userete mai. Quindi qualunque app AI sceglierete come essenziale, mettetela vicina a WhatsApp e alla mail e vedrete che la userete (magari spostate quegli agenti di distrazione di massa che ben conoscete…)
2. Tutti i telefonini permettono di creare “widgets”, che sono piccole finestre – un esempio è il “buco” di ricerca di Google. Usateli, in funzione sempre delle APP scelte. Per esempio, ChatGPT ha un ottimo widget per Android, lo vedete qui sotto:
3. Non fatela complicata e cominciata dalle app generaliste e da quelle che usate tutti i giorni al lavoro o nella vita quotidiana. Spesso non dovete fare nulla di speciale, o meglio potete “AIzzarle” dal vostro account principale – pensate alla scrittura di mail – e le troverete amplificate sul mobile. Noi siamo utenti di Google Workspace e recentemente ci è stato proposto di attivare (a pagamento) Gemini, che è il loro ChatGPT (semplifichiamo) per aiutarci nella scrittura mail eccetera. Molto comodo soprattutto da mobile!
4. Confessiamo, non siamo grandi esperti del mondo foto e video, ma sicuramente un paio di app di miglioramento/autoediting eccetera fanno comodo visto che qualche foto ci scappa sempre anche per noi non fanatici – compreso il riconoscimento di oggetti eccetera
5. Se usate sistemi integrati come smartwatch, ring o braccialetti raccogliete un mare di dati che l’AI vi può senz’altro aiutare a organizzare e gestire al meglio