AIgeist 29 │Piccole aziende che crescono con l'AI │ Gli strumenti per rafforzare il vostro business: 🛒vendite, 🛠️gestione e 👱🏾personale │Consigli per chi parte da zero │Sondaggio: siamo pronti?
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Piccole aziende crescono con l'AI
Sulle prime pagine della stampa italiana e internazionale sono soprattutto i licenziamenti causati dal presunto impatto dell’AI nelle aziende tech (vedi il mega taglio di Klarna, ne parliamo su Finambolic di martedì) a fare notizia. Secondo questo report dettagliato quest’anno sono 60mila le posizioni che sono state sacrificate per “favorire l’innovazione” sia a livello corporate (Amazon, Google, Salesforce, Microsoft) sia nelle startup. In realtà l’AI non è solo un job killer.
Come evidenzia l’approfondimento “AI may not steal many jobs after all. It may just make workers more efficient” sono ancora in realtà pochi i servizi e le persone soppressi per essere sostituiti unicamente da strumenti di intelligenza artificiale. Il CEA (Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca) ha appena emesso il bollettino Potential Labor Market Impacts of Artificial Intelligence: An Empirical Analysis dove si prevede che il 10% dell'occupazione complessiva dell'economia potrebbe essere vulnerabile ma per mancanza di domanda, non a causa di ChatGPT et similia. Il CEA, si legge nel report, “continua a trovare poche prove che l'AI avrà un impatto negativo sull'occupazione complessiva”.
Molto spesso, come nel caso citato in questo articolo su Alorica, agenzia di customer care californiana, è l’innovazione a creare nuove opportunità. L’azienda dopo aver affiancato un bot multilingue, che consente ai suoi addetti di parlare 200 lingue e 75 dialetti diversi, ha migliorato performance e soddisfazione dei clienti. Ma è a corto di personale e a caccia di talenti da istruire e da affiancare alle nuove soluzioni AI.
➡️📈E qui arriviamo al tema di questo numero: come l’AI possa aiutare a riavviare il motore del business anche nelle PMI italiane afflitte dalla cronica mancanza di fonti finanziarie, dalla bassa qualità del capitale umano, dall’alto costo del lavoro e bassa produttività, dalla limitata diffusione delle tecnologie, dalla difficoltà delle partnership e dai problemi di comunicazione e vendita.
Perché alla fine il lavoro lo creano le aziende, ma se le queste sono fragili o non nascono o crescono poco, sappiamo già come andrà a finire: tagli e ritagli.
Le criticità delle PMI e le soluzione AI
Prendiamo due ricerche istituzionali e analizziamole per far emergere gli ostacoli della piccola e media impresa italiana (160mila aziende -dati 2023) cioè il rapporto di Confindustria sulle PMI del 2023 e il rapporto Centro studi MET sulle crisi delle PMI italiane. Per ogni criticità abbiamo provato a trovare la risposta intelligente disponibile sul mercato che potrebbe risolvere, se non in toto, almeno parzialmente il problema, ispirandoci a questo articolo del New York Times “How A.I. Can Help Start Small Businesses”.
1. Finanziamenti e gestione delle risorse
Le PMI trovano sempre un muro, aggravato dall'aumento dei tassi di interesse, quando chiedono risorse fresche esterne. Anche perché il finanziamento bancario rimane la principale fonte. Basta fare, per iniziare un buon prompt su ChatGPT, per avere elencate in una tabella, ad esempio, tutti i bandi regionali attivi di finanziamento alle piccole e medie imprese come ad esempio il bando Collabora e Innova prevede una dotazione iniziale di 100 milioni di euro per favorire grandi investimenti strategici su progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati allo sviluppo di innovazioni di prodotto o di processo. Insomma, per ricerche così specifiche AI batte Google 1-0. Cosa aspettate? Che qualcuno si prenda quei finanziamenti?
L’AI può venire in soccorso soprattutto nella gestione finanziaria, che è anch’essa una fonte di efficienza quindi di (auto)finanziamento: ormai tutti i produttori di software ERP (o gestionali, come si chiamano da noi) dichiarano di usare l’AI per facilitarne l’uso – pensiamo alla classificazione delle fatture o alla gestione dei contratti/offerte eccetera. Il consiglio è senz’altro di formare sé stessi e il personale su qualcosa di così avanzato, e tagliare tutte le parti meccaniche e di copia-incolla che portano solo errori umani e problemi (e costi). In questo articolo trovate una bella rassegna delle funzionalità dei gestionali che più si avvantaggeranno dell’AI.
A sostegno delle PMI c’è anche l’iniziativa l’IA per il Made in Italy nata dalla collaborazione di Google e la School of Management del Politecnico di Milano, che offre gratis un AI Smart Report che aiuta appunto le imprese italiane a orientarsi nel mondo dell’intelligenza artificiale, scoprendone le possibili applicazioni e i relativi benefici attraverso un report personalizzato oltre a corsi e consulenze.
2. Personale qualificato, il vero motore di crescita
Il 20% delle PMI ha riportato di non essere riuscita a reclutare risorse tecnico-specialistiche specifiche. La mancanza di professionalità si sente anche ai piani alti dove sono spesso assenti figure manageriali specializzate, in grado di dare respiro internazionale ai prodotti nostrani. Come trovare dunque i talenti più adatti a noi, andando oltre i classici Linkedin, Indeed eccetera? Qui la faccenda è complicata perché non ci sono ancora piattaforme che uniscano vasti database nel nostro territorio a funzionalità AI. Chi vuole comunque usare l’AI può usare software come Manatal.com, RecruitCRM o altri (qui una lista completa) per automatizzare le funzioni di selezione dei CV e dei candidati, organizzare, registrare e analizzare le interviste online e fare classifiche dei candidati. Davvero molto utile per chi come chi guida le startup o le PMI ha sempre poco tempo.
3. Marketing, vendite e operation
Un mercato sempre più globale richiede più flessibilità, velocità e personalizzazione. I clienti vogliono risposte o prodotti in tempo reale e H24. Le funzioni di sales e marketing sono senz’altro state le prime ad essere toccate e poi rivoluzionate dall’arrivo dell’AI. Se infatti i mattoni portanti sono la gestione dei dati (pipeline, lead, opportunità, indirizzi, contatti, traffico, carrelli eccetera); la comunicazione scritta, in immagini e video; e infine la gestione di prodotti, prezzi e offerte, chiunque legga da un po’ AIgeist già sa quanto grande possa essere stato lo tsunami. Qui ci limitiamo quindi a fornirvi un po’ di puntatori a directory di servizi come questa, più editoriale e dedicata al mondo sales e quest’altra, più “lista” e puntata al mondo marketing per divertirvi a navigare voi stessi.
Anche qui ci sentiamo però di darvi un paio di dritte: molto spesso chi gestisce PMI o startup non dispone di team interni grandi abbastanza da “mettere a terra” strumenti così sofisticati. Ma ha tutto il diritto di chiedere ai propri fornitori/agenzie di rendergli trasparente la “suite” di servizi AI che sta utilizzando per fornire i contenuti e le operazioni che acquistiamo, e avere una discussione sulla strategia complessiva da utilizzare. (NDR/disclaimer: AIgeist condivide risorse e pensieri con Valuelead.com, azienda specializzata in sales e marketing as a service B2B; se volete sapere di più su potenziali usi di ChatGPT, potete consultare questo articolo).
Capito che ormai quasi ogni fase del processo sales e marketing può essere amplificato con tool AI, resta il tema di come rendere le operazioni coerenti, scalabili e sostenibili - perché è la continuità che fa il successo. E qui si apre il grande tema delle operation, che è vitale per sales&marketing ma va anche oltre.
Siamo un po’ maniacali su questo tema e pensiamo che avere un “sistema operativo” software, al di là dei singoli tool come ChatGPT (indispensabile) o Copilot o quant’altro fa per il vostro business sia un vantaggio fondamentale. Avere in posto dove mettiamo tutti i progetti e i documenti, assegniamo compiti a collaboratori e consulenti, gestiamo contratti e offerte e via così. Noi siamo utenti da molto tempo del celebre HubSpot, che sta diventando sempre più “AI driven”, ma ci sono anche il classico Trello, Monday.com eccetera, tutti ormai utilizzano funzioni AI. Se invece ci si vuole buttare direttamente sulla frontiera, a questo link trovate una buona rassegna di strumenti “nativi” che permettono di condividere calendari, contenuti e progetti.
E per chi comincia da zero?
Iniziare un’attività economica è come sappiamo una sfida difficile e impegnativa. Ci siamo chiesti se l’AI possa dare una mano in tal senso, rimuovendo alcune delle difficoltà primarie. Prima di tutto occorre dire che esistono varie categorie di strumenti a supporto. Abbiamo chiesto a ChatGPT – chi se no – di darci una mano a categorizzarli al meglio, ed ecco una buona tabella di riferimento:
Questa lista si concentra sulla fase iniziale del progetto, come possiamo vedere. Ma appena cominciamo a muovere i primi passi la realtà si rivela altrettanto… interessante, e parla nella lingua che abbiamo già visto sopra con le PMI, magari in versione più “estrema”.
Consigli per tutti
Dalla nostra esperienza diretta possiamo solo aggiungere che questi strumenti richiedono agli umani che li utilizzano una adeguata formazione, e una disciplina, che nessuna AI può sostituire in toto.
E che anche strumenti molto più classici, come Microsoft Office 365 o Google Gsuite stanno diventando sempre più AI, e spesso per chi è piccolo vale la pena cominciare con cose che si conoscono già e poi passare a prodotti più complessi.
Ultima dritta: se davvero volete che la vostra azienda sia AI-centered potete fare come un imprenditore che conosciamo che ha dato questa unica indicazione al team: ogni - ogni! - cosa che fate da quando accendete il PC la mattina provate a farla con una AI, e se non ci riuscite tornate alla vecchia maniera che già conoscete, e il giorno dopo riprovate. Insomma non aspettatevi che l’AI venga da voi se voi non siete disposti a metterla (e mettervi) alla prova nella realtà quotidiana.