AIgeist 19 travel edition 🛫🛎️ │Viaggiare con l'AI: non solo bot! │ Consigli utili e siti innovativi │Cosa fanno i grandi nomi │Come risparmiare │ Sondaggio: pronti a partire?
Benvenuti in AIgeist, la newsletter settimanale che parla semplicemente di AI.
Ogni mercoledì alle 7. Le altre nostre newsletter: Finambolic (martedì), Xerotonina (giovedì)
Il tema è - In viaggio con i bot
L’estate si avvicina e molti di voi avranno già pianificato la prossima vacanza. Non tutti i dettagli, magari solo i voli e gli alberghi, ma un vero e proprio itinerario vi manca. Premesso che i consigli degli amici e dei locals valgono sempre e sono preziosi, ecco cosa le big tech dell’AI tanno sviluppando nel settore travel, per fare del viaggio personalizzato un’esperienza più facile.
Partiamo dalle basi: do you speak… quale lingua? Si sa, riuscire a scambiare due parole con chi lì ci vive fa tutta la differenza.
Se i chatbot di OpenAI, Google e Meta sono ormai tutti in grado di comprendere testo, video, foto e audio, chi più chi meno, quello che farà la differenza per i viaggiatori sarà la possibilità che dovrebbe essere offerta da OpenAI a breve di traduzione vocale in tempo reale in molte lingue e l’interazione anche con i video live utilissima se vi perdete: basterà inquadrare con la videocamera il luogo e chiedere info per ritornare sani e salvi in hotel (qui un’anteprima ma non è ancora attiva questa funzione). L’idea è che attraverso l’app potrete dialogare con un locale nella sua lingua per ottenere informazioni utili o evitare fraintendimenti (i più macroscopici e se non vi parla in dialetto).
In un test operato dal magazine più autorevole del settore viaggi, Skift.com, il bot è stato in grado già ora di comprendere e tradurre audio in ungherese, catalano e creolo haitiano, tre lingue relativamente rare. L’altra funzionalità efficace che si può già sfruttare con ChatGPT4 è la traduzione del menù (intendesi quelli dei ristoranti) sia attraverso una foto sia con il file PDF. Oltre all’elenco delle pietanze il bot può fornire anche indicazioni su ricette, ingredienti e abbinamenti.
Anche le foto, di un luogo d’interesse, possono essere interrogate ricevendone risposte soddisfacenti. La stessa cosa si potrà fare con gli occhiali Ray-Ban Meta che potranno tradurre un menu o fare da guida turistica fornendo indicazioni storiche su monumenti e musei semplicemente puntando lo sguardo e chiedendo spiegazioni. Google invece è più avanti nella creazione di strumenti di pianificazione di viaggi integrati con le opzioni di prenotazione attraverso il suo prodotto Gemini anch’esso disponibile nei prossimi mesi. La peculiarità dell’agente di viaggio targato Google è che potrà suggerirvi itinerari personalizzati estraendo, con il vostro consenso, le informazioni su volo e hotel che avete in Gmail. Siete amanti dello shopping o della buona cucina? Il bot vi condurrà in ristoranti e negozi in linea con i vostri gusti e stile.
L’esperienza ad oggi potrebbe non essere soddisfacente come ha dimostrato questa giornalista che ha testato ChatGPT free per pianificare un viaggio in Costa Rica. Risultato? Umani 1 -AI 0: le vere esperienze fatte in loco le sono state suggerite da una guida in carne e ossa e non dal bot. Insomma se siete a digiuno completo di informazioni sulla vostra meta e volete costruirvi un itinerario, potete utilizzare l’AI come punto di partenza, non come se fosse una Lonely Planet o le dritte di amici. Noi vi consigliamo questa guida che aiuta a districarsi tra le cose da fare e non fare, che funzionano e non funzionano. I rischi ci sono e non sono da sottovalutare e riguardano la sicurezza, il meteo e le mappe. Ok se trovate un ristorante o un museo chiuso in una città non è un dramma, ma se fate una escursione in mezzo alla giungla durante un monsone non date la colpa alle AIapp!
Ma chi li usa questi sistemi?
Molti, dice questa ricerca di Oliver Wyman, che riporta numerosi dati utili: se nell’agosto dei 23 era il 34% degli utenti ad aver usato sistemi di AI generativa per programmare un viaggio, numero già notevole, a Marzo 24 siamo già al 41%,
e la tendenza è in forte crescita: chi già usa questi strumenti li vorrà usare sempre di più. Chi sono i fan del genere? Giovani, iscritti a programmi di loyalty e appassionati di crociere (sono dati statunitensi, NDR). Questi numeri, come dice la ricerca che citiamo tra qualche riga, sono fortemente spostati verso le fasce basse di età.
Leggiamo allora questo report realizzato a 4 mani di Skift e McKinsey sulla “Promessa dei viaggi al tempo dell’AI” (il download è gratuito, basta compilare un semplice form).
Alcuni dei concetti chiave sono di grande interesse e ci fanno pensare anche come viaggiatori e consumatori futuri (prossimi). Un esempio? “il segmento fatto di una persona”.
Basta essere catalogati in segmenti come “viaggiatori con animali” o “tre stelle”. Diventeremo noi stessi costruttori del nostro “doppio digitale” grazie all’interazione coi chatbot, che notoriamente raccolgono tonnellate di dati proprio grazie alle nostre interazioni libere, in linguaggio naturale. Poi però i fornitori devono rispondere alle domande, e proporre cose in tempo quasi reale, e qui c’è molta tecnologia. Sono pronti? La ricerca si chiude con un ottimo questionario per addetti ai lavori con il quale possono farsi una specie di seduta di autocoscienza sulla loro “readiness” digitale e AI. Buona fortuna.
Chi chiaramente è in una posizione di vantaggio sono i grandi gruppi online, i cosiddetti OTA. Vediamo allora cosa stanno combinando
Booking, Expedia etc che combinano?
Sul fronte industriale, come sappiamo il mondo del travel, almeno quello digitale, si divide in due grandi sottogruppi: i cosiddetti OTA (Online Travel Agencies) sia in versione “famosa”, consumeristica – e qui pensiamo ai Booking.com, agli Expedia eccetera – che meno nota ma comunque rilevantissima, cioè le piattaforme software usate da alberghi, operatori eccetera per effettuare prenotazioni e gestioni in proprio. Tralasciamo per ora il mondo delle grandi agenzie tradizionali, anche perché i tempi non sono dei migliori – vedi il recente annuncio di fallimento della terza agenzia più grande di Germania, il gruppo FTI dell’imprenditore egiziano Sawiris, che lascia a terra potenzialmente 11000 dipendenti.
Anche qui la fonte per eccellenza è il magazine B2B Skift. In questo contributo di maggio 24 passa in rassegna le iniziative AI prese da Expedia, Hometogo e Kayak.
Expedia ha per esempio lanciato Romie, un chatbot presunto intelligente ancora in versione “alfa” e che vedrà la luce prima negli Usa in estate, ma che promette grandi cose. Dai viaggi di gruppo (che stress metter insieme bisogni e idee…) agli itinerari personalizzati che “pescano” poi informazioni in tempo reale da influencer e recensioni. E parlando di influencer, ci sarà anche una funzione che permetterà di “monetizzare” direttamente in app il proprio lavoro di recensore.
La tedesca Hometogo ha anch’essa il suo bot parlante, in collaborazione con Google AI. Si chiamerà Super AI Sunny. Anche Kayak, che è di proprietà di Booking.com, è al lavoro su quel fronte.
Ed è proprio la casa di Amsterdam ad essere per ora piuttosto mimetica sulle proprie “carte” AI, ferme a un annuncio del 2023 che parla della beta del suo AI engine. E ne ha ben donde, le piattaforme alla Booking.com sono una delicatissima ricetta fatta di clic messi al posto giusto, suggerimenti più o meno interessati, proposte, schemi di favore come il programma Genius e mille altre abilità e astuzie che muovono miliardi spostando un semplice pixel. Ovvio che ci vadano coi piedi di piombo, un po’ come fa Google sul suo motore di ricerca, ad introdurre funzioni AI che deviano gli occhi e le dita dei clienti.
Chi segue una strada un po’ diversa è Airbnb che è fresca di acquisizione di una piccola startup chiamata GamePlanner il cui contenuto è abbastanza ignoto, mentre lo staff dell’azienda di affitti brevi fa sapere che non svilupperà propri modelli ma userà quelli correnti. Sarà vero?
Il viaggio delle startup
E parlando di startup, ecco un paio di risorse utili per curiosare tra le aziende innovative del settore impegnate sul tema IA. In questa rassegna ordinata per quantità di denaro raccolto troviamo le più rilevanti, dalla canadese Hopper.com specializzata in sconti e risparmi alla meno nota svizzera Triptip che produce itinerari personalizzati. Abbiamo provato quest’ultima immaginando un viaggio di 2 giorni a Hyeres, nel sud della Francia, e il risultato è piuttosto riuscito, con punti notevoli ben posizionati su una mappa, proposte di itinerari, consigli utili e tempi ragionevoli tra una visita e l’altra (vedi la schermata sotto).
Chiudiamo con la segnalazione di questa rassegna ancora più specifica e curiosa, con 16 startup che permettono di monetizzare lo spazio rimanente nel bagaglio, videoitinerari interattivi, assicurazioni istantanee e tanto altro.