AIgeist 62 │Perché tutti amano Perplexity 🤔 soprattutto in Europa? │Lo vogliono Meta, Apple, Nvidia e Samsung │Il browser con l'agente incorporato fa paura │La sfida con ChatGPT, il no degli editori
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nelle prossime settimane la redazione sarà impegnata in varie attività e dovremo giocoforza ridurre la nostra periodicità. Ecco il calendario delle prossime uscite:
Martedì 9 Luglio
Martedì 30 Luglio
Martedì 3 Settembre
Buona lettura! E ora, le notizie di questa settimana.
Anche l’uomo che sussurra ai potenti negli Usa, Howard Marks, miliardario ottantenne co-fondatore e co-presidente di Oaktree Capital Management ammette candidamente che usa Perplexity per i suoi puntuti memo, che anche Warren Buffett (tanto per citarne uno) legge religiosamente. Il successo del motore di ricerca che offre risposte documentate usando il “lavoro sporco” fatto dagli LLM AI e con grande larghezza anche i contenuti altrui, aumenta di ora in ora. Secondo le ultime statistiche rilasciate dall’azienda nel mese di maggio sono state effettuate 780 milioni di ricerche, con un aumento mese su mese superiore al 20 %. Certo non comparabile con il miliardo al giorno di prompt su ChatGPT, ma comunque un risultato pazzesco considerando che l’azienda è nata nel 2022. Spiega bene questo articolo che ne ripercorre le origini:
Perplexity è letteralmente il figlio dell’amore tra Google Search e ChatGPT. L’app è stata fondata nel 2022 da ex dipendenti di Google e OpenAI, frustrati dal potenziale sprecato dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) che stavano sviluppando. Il team voleva rendere le informazioni contenute in questi modelli più accessibili al pubblico, contribuendo così a “democratizzare l’accesso alla conoscenza”.
Business/ Lo vogliono le TLC e Meta, Apple, e Samsung
La notizia> La notorietà di Perplexity è aumentata anche grazie agli accordi, very smart, stretti con le università (a Stanford viene dato l’accesso gratuito alla versione avanzata - che costa 20 dollari al mese - a tutti gli studenti) e con i colossi delle TLC. Samsung Usa per esempio regala il pacchetto Pro del valore di 200 dollari l’anno, ai possessori di telefoni e tablet Galaxy. E non solo. Secondo alcuni rumors di Bloomberg l’azienda coreana sarebbe vicina a un investimento nella startup di intelligenza artificiale e una possibile partnership tanto che si suppone che il motore potrebbe diventare l’assistente predefinito del Galaxy S26.
Anche Telefonica è della partita. Dopo aver investito una cifra non rivelata, lo scorso novembre, ora sta offrendo Perplexity Pro gratuitamente per dodici mesi agli utenti Movistar in Spagna. Nel club degli scommettitori c’è anche Deutsche Telekom che si lancia nel settore degli smartphone con intelligenza artificiale. Al MWC 2025 di Barcellona, DT ha annunciato un accordo con Perplexity per la creazione di un telefono economico con intelligenza artificiale che sarà lanciato nel 2026 sul mercato europeo.
Infine i mega deal. Meta è stata la prima big tech a mettere sul piatto un’offerta di acquisizione per Perplexity. Di cui naturalmente non si conoscono i dettagli ma che pare sia naufragato. Ora si fa sotto Apple che, secondo Reuters, ha avviato colloqui interni per presentare una proposta per fare propria la startup di intelligenza artificiale di San Francisco. Sotto i riferimenti.
🔗Meta Platforms (META) Reportedly Held Acquisition Talks with Perplexity AI - Fonte Tipranks
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🔗Apple executives held internal talks about buying Perplexity, Bloomberg News reports - Fonte Reuters
Tempo di lettura> 5 minuti
Dall’Europa / E anche Nvidia è della partita con l’obiettivo di dare una spintarella all’AI in EU
La notizia> Una delle caratteristiche peculiari di Perplexity è l’interesse per l’Europa, che si vede su più fronti. Dopo aver aperto nel dicembre 2024 una filiale a Belgrado (sulla pagina delle open positions ci sono ben 13 offerte di lavoro solo nella capitale serba), dove sta rapidamente assumendo ingegneri specializzati, l’azienda consolida il proprio posizionamento nel mercato europeo dell’AI anche puntando su Londra.
In collaborazione con Nvidia poi, Perplexity lavora con numerosi partner e istituzioni europee come il Barcelona Supercomputing Center, il progetto polacco di open source Bielik.AI, l’H Company in Francia, l’Università di Lubiana, e con il governo della Slovacchia- per sviluppare modelli AI sovrani capaci di operare nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione Europea. Questi modelli non solo rispondono alle diversità linguistiche e culturali del continente, ma rispettano i requisiti normativi europei in materia di privacy e gestione dei dati, grazie all’uso di infrastrutture cloud localizzate sul territorio. L’approccio model-agnostic di Perplexity consentirebbe l’integrazione flessibile di modelli locali, offrendo soluzioni personalizzabili a governi, aziende e media. In Europa, la scommessa commerciale sta già dando risultati concreti: la Germania è diventata il secondo mercato globale per ricavi della società. Posizionandosi come alternativa a Google per il search AI, Perplexity (che è prossima a una valutazione da 14 miliardi di dollari a tre anni dalla nascita) vuole imporsi come il motore di risposta conversazionale “capace di rispettare le regole e i valori dell’Europa” (tutto da verficare), ma con performance globali.
Questo approccio è perfettamente in linea con la visione che il CEO di Nvidia, Jensen Huang, da tempo afferma. Se per la casa di microprocessori l’accordo rappresenta un tassello importante nella sua espansione internazionale, per Perplexity, invece, è una mossa strategica per rafforzare la propria posizione in un mercato comunque dominato da OpenAI.
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🔗Nvidia and Perplexity Team Up in European AI Push - Fonte: Wall Street Journal
Mondo LLM / Come funziona il motore di Perplexity
Partiamo dal principio: un po’ come accadeva con i portali internet nella relazione con i motori di ricerca dell’epoca ai primordi di Internet, Perplexity ha deciso di usare vari modelli linguistici, oltre a svilupparne uno proprio. Questa è una differenza essenziale rispetto a ChatGPT, Google Gemini o Claude, che utilizza invece liberamente in funzione del tipo di ricerca e domanda - di fatto Perplexity si presenta come un portale di soluzioni. Circa i modelli gratuiti, in particolare Llama di Meta e il cinese di DeepSeek R1, essi sono il fondamento del proprio modello interno. Insomma, non sta investendo nella costruzione di modelli linguistici, ma li utilizza, concentrandosi sulla costruzione delle risposte, la loro formattazione, e la qualità dei dati.
Un’altra caratteristica strutturalmente diversa è la presenza nel servizio di dati in tempo reale, sia nell’ambito delle news che, per esempio, dei dati finanziari, che mostra in appositi servizi dedicati. Anche queste sono funzioni tipiche dei portali Internet di un tempo come Virgilio, MSN o Yahoo! e oggi di Google e Bing. Sotto vedete una schermata che si ottiene cercando il valore di una azione, in questo caso Microsoft, quotata alla borsa americana. Il dato è in tempo quasi reale.
Altre sezioni verticali sono dedicate ai viaggi e allo shopping. Infine, la scelta del servizio cloud - che è un po’ il motore portante di questi servizi - che ospita Perplexity è quasi inevitabilmente opposta a quella di ChatGPT. Se OpenAI ha notoriamente un rapporto strettissimo e strategico con Azure di Microsoft, Perplexity invece “gira” su macchine AWS di Amazon. Infine, come per tutti i motori di ricerca, utilizza uno “scraper” (il “ragno” che corre di qua e di là per la rete per riportare a casa informazioni e dati) fatto in casa che usa dichiaratamente l’AI per rendere più profonda e persistente la raccolta di dati. Questo sistema è anche capacissimo (si veda oltre) di lavorare su servizi particolarmente complessi - pensiamo ai siti di prenotazione - per ottenere attività di tipo “agent”. Ne parliamo bene sotto nel capitolo riservato al browser Comet.
Società e diritti/ E come per la ricerca, gli editori non sono affatto contenti (o abbozzano)
Basterebbero i due link sotto per mostrare in modo plastico il disorientamento dei detentori dei (legittimi) diritti d’autore su contenuti e dati di fronte a questa nuova tecnologia. Il punto è semplice: a differenze dai vari Google e Bing, che producono liste di siti, o ChatGPT e le sue chat, Perplexity produce dei veri e propri articoli o addirittura “topic pages” a tutti gli effetti editoriali, create riproducendo - elevando direbbero loro - la fonte come elemento fondamentale di valore. Ma tant’è, siamo di fronte a un mondo del tutto nuovo.
Forbes, Wired, FT si sono messi in fila per denunciare il sistema, che in tutta riposta ha introdotto elementi pubblicitari (naturalmente descritti come “rilevanti” e “personalizzati” e poco aggressivi) e proposto sistemi di “revenue share” con gli editori (Google lo fa da anni con appositi sistemi, e l’efficacia è assai discutibile, dicono ricerche di terzi). Insomma, nulla di nuovo ma tante polemiche.
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🔗BBC threatens legal action against AI startup Perplexity over content scraping, FT reports - Fonte: FT via Reuters
Tempo di lettura: 3 minuti
🔗Artificial intelligence: Le Monde signs partnership agreement with Perplexity - Fonte: Le Monde
Risorsa utile/ Il browser agentico che ti fa da assistente personale
Che cos’è un browser web nel nuovo mondo dell’AI? Noi che usiamo il web dal, beh, diciamo 1995 (Netscape nacque nel 94, Internet Explorer nel 95, Chrome nel 2008), abbiamo visto ben pochi cambiamenti radicali su come funziona un browser, ma ora siamo davvero davanti a qualcosa di diverso. Comet di Perplexity è l’antesignano - esperimenti li sta facendo anche Google con Chrome, a suo modo Notably, e Opera con Neon, o Diabrowser, ma qui siamo al top - di un modo del tutto nuovo di usare il web.
La parola chiave è “agentico”. cosa significa? In breve, che fa lui automaticamente delle procedure spesso noiose e ripetitive che siamo costretti a fare per mettere insieme risultati di ricerca, informazioni, interrogazioni di database in molti, ma molti meno clic. Esempio classico: devo fare un viaggio e voglio partire in certi orari, stare in una certa classe di alberghi, mangiare un dato tipo di cucina. E voglio comparare e prenotare queste cose, e magari comprarmi su Amazon dei nuovi occhiali da sole visto che vado al mare. Si può fare certo, è il bello del web, ma con un browser agentico sarà tutto guidato da nostri “prompt” in linguaggio naturale che agiscono sulle “tab” del browser (dove vi sarete autenticati ai vari servizi, per ora, ma già si parla di “white list” di siti e mantenimento sempre aperto di queste “porte”) e il risultato sarà un bel report da cui potrete completare le prenotazioni che più vi aggradano. Noi non vediamo l’ora di provarlo davvero.
Inutile dire che questa tecnologia rende molto puntuale e granulare la raccolta di dati personali da parte di questa piattaforma AI, con quanto ne consegue. Ma questa è una barriera già ampiamente superata dai social media.
Il video sotto, in inglese (con sottotitoli nella stessa lingua, ma forse non tutti sanno che YT li può tradurre automaticamente in qualunque lingua, basta andare nelle regolazioni del video, cliccando sull’icona a forma di ingranaggio) è davvero benfatto e fa vedere la magia usando Amazon e Booking.com come esempi. Impressive.
A chi serve> Davvero a tutti, dopotutto passiamo giornate intere a navigare tra tabs e servizi per fare le cose più elementari, anche a causa della diffusione su mobile di app sempre più verticali e “chiuse” rispetto al mondo web.
🔗Link: Join the Comet waitlist - fonte Perplexity