AIgeist 59 │Huawei sfida Nvidia │In UK compensi agli autori per l’uso AI delle opere│Sondaggio: ChatGPT batte i veri avvocati │EU a caccia di talenti per il megapiano AI│Viaggi multimodali
Benvenuti in AIgeist, la newsletter settimanale che parla semplicemente di AI.
Le altre nostre newsletter: Finambolic e Xerotonina. Abbonatevi, è gratis!
Benvenuti nel nuovo formato di AIgeist, più ricco di spunti e risorse utili e legato a un'attualità sempre più serrata. Ogni 2 settimane, il mercoledì alle 7, nelle vostre mailbox. Buona lettura!
Business/ Non ci inginocchiamo! Huawei sfida Nvidia sui chip
La notizia> Mentre Trump alza i dazi e prova a controllare con più fermezza la vendita dei chip AI - o almeno i più potenti - a Pechino, dietro la muraglia i cinesi preparano la controffensiva. Se il ministero degli Esteri cinese risponde al nuovo corso della politica americana postando il video sui social media con il motto “Non ci inginocchiamo ...” invitando anche gli altri paesi a resistere, anche le risposte delle aziende non si fanno attendere. Secondo il Wall Street Journal, Huawei tramite la controllata HiSilicon ha già avviato i test sul suo nuovo processore Ascend 910D in competizione diretta con l’H100 di Nvidia. I primi esemplari saranno disponibili a fine maggio. In parallelo, il colosso cinese si prepara a lanciare la produzione di massa del chip 910C per il mercato interno. Sotto: 2 minuti di purissima propaganda AI magistralmente eseguita, ecco il video postato dal ministro cinese
Tempo di lettura> 10 minuti
🔗China's Huawei develops new AI chip, seeking to match Nvidia, WSJ reports - Fonte Reuters via Yahoo! news
Mondo LLM / In UK compensi agli autori per l’uso AI delle opere
La notizia> Il danno è già stato fatto. Migliaia di libri, articoli e opere d’ingegno sono stati macinati dai motori LLM, spesso senza autorizzazione e senza compenso. Eppure, la lotta per i diritti d’autore non è finita. Lo dimostra l’iniziativa dell’inglese Copyright Licensing Agency che si prepara a lanciare una Generative AI Training Licence, una proposta per dare agli sviluppatori un percorso legale per accedere ai contenuti, e finalmente remunerare chi crea. Il progetto promette “certezza legale” per chi costruisce modelli di AI, e una speranza per autori ed editori. Potrebbe essere una mossa tardiva forse, visto che il grosso delle violazioni è già avvenuto, ma come spesso accade nella storia della tecnologia, la legge insegue l’innovazione. E in questo caso intende sanare anche le violazioni pregresse.
Tempo di lettura> 10 minuti
🔗AI training license will allow LLM builders to pay for content they consume - Fonte Theregister.com
Società e diritti/ ChatGPT meglio dei veri avvocati
La notizia> Oltre ai riassunti di documenti, ai consigli medici o di viaggi, i suggerimenti per scrivere report (vedi Aigeist 56 sull’utilizzo di ChatGPT) le persone si rivolgono ormai ai bot anche per chiedere consigli legali che considerano migliori di quelli forniti da veri avvocati. Almeno dai risultati di questa ricerca che evidenzia la fiducia nella risposta professionale degli LLM per diversi motivi. In primis per lo stile comunicativo che risulta essere più autorevole, a seguire per l’uso di un linguaggio più sofisticato e professionale rispetto ai professionisti, che invece spesso preferiscono un linguaggio più semplice ma prolisso. Infine la sorpresa: anche quando quando i partecipanti del test ignoravano se il consiglio provenisse da un avvocato o da ChatGPT, tendevano a fidarsi di più del consiglio AI e anche quando la fonte veniva dichiarata le persone la consideravano affidabile quasi quanto quello umano. Questa forma di “blind test” sono molto diffusi nel mondo AI, per un esempio meno specialistico segnaliamo questa ricerca che ha messo a confronto traduttori umani e Google Translate (oggi basato su sistemi AI), con lo stesso esito: la differenza non si nota, o è a favore della macchina.
Tempo di lettura> 5 minuti
🔗 People trust legal advice generated by ChatGPT more than a lawyer – new study - Fonte Theconversation.com
Dall’Europa / L’ennesimo piano EU sull’AI. Spoiler non è il bazooka di Draghi
La notizia> Presentato il 9 aprile dalla Commissione Europea il Piano d’azione per il continente dell’AI (a questo link trovate i PDF completi del documento e dei suoi allegati) che è una rilettura con addendi della strategia sull’intelligenza artificiale che l’Europa porta avanti dal 2018, quando venne lanciato il primo piano strategico congiunto tra Commissione UE e stati membri. Quali sono dunque le differenze rispetto al passato? É più ambizioso visto che le risorse erogate attraverso la nuova InvestAI facility (50 mld pubblici, 150 mld privati), ammontano a 200 miliardi di euro. L’iniezione di risorse dovrebbe accelerare in qualche modo la costruzione delle “fabbriche AI”, lanciate a gennaio 2024 che sono destinate a essere ecosistemi aperti che forniscono accesso a elaborazione, dati e talenti, in particolare alle startup e alle PMI, che probabilmente saranno operative a fine anno. Oltra a ciò, nell’annuncio, vengono citate anche le GIGAfactory, “impianti su larga scala che svilupperanno e addestreranno modelli di intelligenza artificiale complessi su una scala senza precedenti con un’enorme potenza di calcolo, superiore a 100.000 processori di intelligenza artificiale avanzati”. Ma anche qui ci vorrà tempo per indire il bando e realizzarle. C’è poi la volontà di triplicare la capacità dei data center europei con efficienza energetica, riducendo la dipendenza dalle infrastrutture americane, e una serie di iniziative (con programmi di borse di studio e finanziamenti, collaborazioni con istituzioni accademiche e centri di ricerca) per sostenere i ricercatori e i professionisti europei che desiderano rientrare e contribuire allo sviluppo dell’AI in Europa. Perché senza veri talenti questi grandiosi piani non si realizzeranno affatto.
Tempo di lettura> 20 minuti
🔗The EU AI Continent Action Plan - Fonte: CSIS.org
Risorsa utile/ La guida multimodale per chi viaggia
A cosa serve> Google Arts & Culture Lab ha lanciato un progetto sperimentale con l’artista “resident” Gaël Hugo per esplorare come l’audio generativo possa aiutare a scoprire siti culturali su Street View. Selezionando una località e scattando un'istantanea, l’utente riceve spiegazioni generate dall’intelligenza artificiale di Google. È anche possibile chiedere tre domande basate sull'immagine visualizzata.
Il sistema utilizza Gemini, il modello multimodale di Google, che analizza testi, immagini e audio, combinando il celebre Street View con dati GPS e informazioni contestuali per creare una breve narrazione, trasformata poi in audio in tempo reale. Il progetto è in fase iniziale e coinvolge un numero limitato di siti culturali, con piani di espansione. Ma l’Italia è comunque ben rappresentata, in molte categorie - dai paesaggi all’archeologia ai giardini storici. L’applicazione parla comunque solo in inglese. Provate voi stessi a girare per le città e inquadrare luoghi notevoli: le risposte arriveranno.
Tempo di utilizzo> illimitato
🔗Talking Tours - Fonte: Google Arts and Colture